LA CABALA del DRAGO OSCURO

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Giocatore: AntiDea
Codex: Eldar Oscuri
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Settore Strategico di stanziamento: Settore 15: TROPICE

Generale in capo: Harlock DarkDrake
Grado: Arconte

VITTORIE TOTALI: 0 - PAREGGI: 1 - SCONFITTE: 1

Il tribunale di Commorragh era pronto alla sentenza per l’imputato, Harlock DarkDrake, Draconte della cabala dell’Artiglio Insanguinato, una sentenza di dolore eterno.
L’imputato in catene fissava fiero l’assemblea dei più alti in grado tra gli Eldar oscuri, “stolti non avrete mai il mio terrore per saziarvi..” pensava tra se, il suo crimine tutto sommato era una cosa abituale presso il suo popolo, il tradimento, ma l’aver ucciso l’Arconte della propria cabala e nel tentativo di prendere il potere supremo su Commorragh aveva dato la morte a molti uomini e donne di fiducia del potente tiranno oscuro Akhara’Keth lo rendeva particolarmente pericoloso.
L’ Haemonculus che era a capo del manipolo di uomini di guardia a DarkDrake percepì il suo orgoglio farsi forte in lui e in tutta risposta gli provoco un lacerante dolore, il “prigioniero deve essere piegato nello spirito al cospetto del popolo come monito agli aspiranti ribelli” le istruzioni ricevuto dal sommo Eldar Oscuro.

Dal lato sinistro del trono del tiranno entrano un drappello di guerrieri, al centro di essi l’Ierarca Khirareq, i guerrieri della scorta si disposero a lato del trono con le armi pronte a colpire chiunque dell’assemblea tentasse atti sovversivi.
“Inginocchiatevi davanti al Sommo Tiranno di Commorragh, il Supremo portatore di terrore Akhara’Keth.” Al pronunciare il suo nome l’Ierarca fece un gesto con le braccia, la tunica che indossava lascio scoperta la mano di metallo che portava come segno della sua ribellione antecedente di un lustro circa.
Il sommo Eldar Oscuro entrò nella sala, il silenzio si fece glaciale, tutti gli astanti erano prostrati ai piedi del tiranno.
Appena si sedette sul trono, l’Ierarca rialzò la testa ed ad un suo ordine l’imputato fu portato al cento della sala, davanti il trono.
Gli astanti ancora in ginocchio, alzarono la testa per osservare la scena.
Il tiranno guardò l’imputato ed esso rispose con uno sguardo di sfida, l’ Haemonculus gli provoco un immenso dolore, DarkDrake cadde al suolo in preda a forti spasmi ma non emise un fiato l’assemblea avida di dolore guardava il corpo seminudo martoriato dalle torture a cui era stato sottoposto dal momento della cattura, solo una donna all’interno del folto gruppo di spettatori era disperata a quella visione e distolse lo sguardo.
Con un gesto della mano del tiranno la tortura si interruppe.
“ Harlock DarkDrake, Draconte della cabala dell’Artiglio Insanguinato sei stato giudicato colpevole di tradimento e eccidio a carico dell’intero popolo Eldar, di aver attentato alla stabilità del mio regno e in particolar modo di aver ucciso il futuro reggente di Commorragh Killion’Keth. Per questi crimini sei condannato a morte per supplizio eterno!!! La tua morte avverrà solo per inflizione di dolore e nessun arma o veleno ti solleverà dalle tue pene !!!”

La folla si lasciò andare ad un’esclamazione di paura e soddisfazione, la punizione peggiore che si possa avere, più della morte stessa, molti Haemonculus riuscivano a tenere in vita nel dolore più atroce le proprie vittime per settimane, i più sfortunati tra le vittime anche per mesi.

“ la pena sarà eseguita da Urien Rakarth in persona” a sentire quel nome la platea provò un forte senso di gelo attanagliare la propria anima, Urien Maestro del dolore non era solito eseguire pene capitali, ma questa era una dimostrazione di forza esagerata in un momento difficile per il tiranno, la sua stirpe era stata interrotta dal gesto di DarkDrake e il potere vacillava, ed esso doveva trovare nuovi alleati e fedeli servitori, e siccome il compromesso e la diplomazia non erano le armi preferite di Akhara’Keth il terrore e l’oppressione meglio gli si addicevano.

“sopporterò tutte le torture che vorrai infliggermi ma sei già morto, dopo me altri verranno, il tuo regno è finito e sono stato io Harlock DarkDrake a dargli il colpo di grazia…” l’inaspettato atto di rivolta del Draconte colse in contropiede l’ Haemonculus di sorveglianza, prima che potesse intervenire il corpo del prigioniero era già agonizzante sul pavimento di marmo scuro della sala, da dietro i guerrieri schierati si fece avanti la figura di Urien Rakarth, con una mano protesa verso il Draconte.
Come un solo essere vivente la sala trattenne il fiato alla vista del maestro del dolore, gli occhi di una solo degli astanti si stavano riempiendo di lacrime alla vista delle torture inflitte a DarkDrake.
“Prendo in consegna il prigioniero, siete tutti invitati alla piazza d’armi dove si terrà il supplizio del traditore”, si voltò verso il tiranno, fece un inchino, con un cenno gli uomini di scorta al prigioniero lo rialzarono da terra e lo portarono via seguendo il maestro del dolore, appena il drappello fu fuori vista, l’Ierarca si fece avanti e intimò all’assemblea a prostrarsi all’uscita del tiranno, dopo di che lei ed il suo seguito uscirono dalla sala.
Gli astanti si alzarono in piedi e cominciarono a scambiarsi i primi commenti rigorosamente a bassa voce “ se lo è meritato” “giusto così” “è la fine che meritano i traditori” “l’ubbidienza è l’unica via..” a sentire quei commenti solo lei senti attanagliare il suo cuore da una morsa di disperazione “ Mia Signora, andiamo se vogliamo essere pronti per questa notte” con un gesto zitti il suo interlocutore “vuoi che ti senta qualcuno!” “ tra un’ora al luogo convenuto, avvisa tutti e speriamo che non ci siano spie sule nostre tracce” “Mia Signora abbiamo riunito i migliori e più fidati uomini e donne a disposizione su Commorragh ci gioca la mia vita” “non è la vita che puoi perdere, quella l’hai già persa quando mi hai seguito ma il dolore che porterà ad essa che deve spaventarti” “l’unica paura e il non poterti più servire mia Signora”. Le due uscirono dal palazzo nell’indifferenza e si divisero mescolandosi nella folla.

Urien Rakarth stava preparando tutti i suoi strumenti per quella che sarebbe stata l’esecuzione di dolore eterno più terrificante della storia degli Eldar Oscuri, intanto gli Uber Grotteschi si stavano radunando fuori dalla stanza del maestro nel profondo delle segrete del palazzo del Tiranno.
Dati i suoi attrezzi preferiti ai suoi assistenti, Urien si recò alla cella di DarkDrake, fissò il prigioniero con l’ingordigia negli occhi pregustando il dolore ed i lamenti di quell’Eldar così robusto ed imponente per la sua razza, un autentico “cavallo di razza” pensò, avrebbe potuto comandare una cabala tutta sua e forse un giorno diventare tiranno di Commorragh, nessuno era mai stato al suo pari già da piccoli, gli aspiranti comandanti di Commorragh venivano sottoposti alle prove più atroci per forgiare il carattere, il corpo e la mente e lui era sempre il migliore.
“Sai, pensavo che un giorno avremmo combattuto insieme per la gloria di Commorragh ed invece guardati, sei li in catene e presto soffrirai le pene peggiori dell’universo, la fine che si merita uno come te, uno sciocco presto avresti potuto con un po’ di pazienza prendere il posto del tuo Arconte al comando della cabala, i guerrieri ti avrebbero seguito e dopo chissà, avresti potuto superare nelle preferenze del Tiranno il suo stesso figlio, ma tu sei..” “ taci schifoso leccapiedi, io ho avuto il coraggio di seguire le mie ambizioni e ne pagherò le conseguenze ma non avrai un solo lamento da me!!!” Urien fisso Harlock negli occhi “tu credi? Io penso che entro poche settimane, forse pochi giorni mi chiederai la morte, ma sappilo fin d’ora non l’avrai, eh un’altra cosa, io non ho impegni, per molto, molto tempo” detto questo si giro e con una risata raccapricciante si diresse verso gli alloggi del tiranno per le ultime istruzioni.

Harlock adesso era solo, pensava al tranello che gli aveva teso l’Ierarca, lo aveva contattato circa un anno prima pianificando la caduta del tiranno, invece era una trappola per stanare i possibili ribelli e le voci che giravano su Commorragh parlavano di lui come unico e solo in grado di rovesciare il trono “ quella bastarda cagna putrida, avrò la tua anima,lo giuro, io non morirò fino al giorno che non riuscirò a strapparti dal petto il tuo cuore marcio e ti guarderò negli occhi mentre abbandonerai questo mondo”.
La cosa che più bruciava ad Harlock era il fatto di essersi fidato di lei ed di non aver ascoltato Wulfargh, suo fraterno amico dall’infanzia l’unica persona di cui lui si era mai fidato, ma la brama di potere lo aveva accecato ed adesso Wulfargh era morto tra atroci sofferenze, i suoi guerrieri erano o morti o si stavano nascondendo come topi da una fine cruenta, la cabala completamente distrutta e la sua vita ,o meglio la sua anima, in mano a quel pazzo ,distorto dal sadico piacere, di Urien.

Dopo alcune ore, i pesanti passi degli Uber Grotteschi riempirono l’aria, in testa al gruppo Urien , Khirareq e Akhara’Keth.
Con un cenno di Urien le guardie aprirono la grata della cella di DarkDrake due Uber si fecero avanti e staccarono le catene che tenevano il prigioniero dalle pesanti rocce delle mura, Harlock libero dalla posizione della sua prigionia si erse per tutta la sua altezza, era più alto di tutti gli altri di almeno 10/15 pollici “ che esemplare magnifico” esclamo Urien “sarà uno spettacolo magnifico!!! Tutta Commorragh verrà a vedere le tua sofferenza, tutti gli Arconti, Draconi Archite e Dracite da tutto l’universo stanno tornando qui per te. Contento?” Harlock fissò dall’alto Urien negli occhi “io ti ucciderò, ma sarai solo il secondo la prima sarai tu cagna schifosa” urlò serrando i pugni in direzione di Khirareq , l’Ierarca si scostò indietro sorpresa da quell’attestazione di coraggio, uno degli Uber alle spalle di Harlock sferrò un colpo tremendo a metà della schiena del prigioniero facendolo crollare a terra. “caro Harlock” disse ridacchiando Urien “ ti sfugge forse il fatto che sei in catene su di un pianeta ostile per te? Se conti sulla fedeltà dei tuoi guerrieri, sappi che li abbiamo presi tutti, compreso il tuo caro allievo, Sephirot Krugher “ a sentire quel nome Harlock ebbe un sussulto, “no lui no è solo un ragazzo” “ oh si solo un piccolo e giovane Eldar vero? Sappi che da solo ha ucciso più di 30 guerrieri e addirittura 6 dei mie migliori Grotteschi prima di essere preso da Kruellagh in persona, veramente un buon elemento, peccato che ti abbia incontrato, metti anche la sua morte sul tuo conto ahahhhaaaahh” Harlock si alzò di impeto facendo perdere la presa ai due Uber e di slancio di gettò su Urien ma con un movimento veloce e silenzioso Drazhar, Maestro di Lame, si frappose tra Harlock ed il suo bersaglio, con un gesto sinuoso e preciso incrociò le sue lame al collo dell’Eldar ribelle fermandone lo slancio. “ahahahaha sei patetico e adesso paga la tua stoltezza” imponendo la mano verso il prigioniero lo fece cadere a terra in preda a dolori lancinanti. “ legatelo bene Stupidi esseri” rivolto agli Uber Grotteschi “ e portatelo sul raider e l’ora di cominciare”.

Gli Uber Grotteschi eseguirono gli ordini ricevuti e legarono accuratamente il prigioniero alla Panoplia del Rider personale di Urien, attrezzato come Strumento di tortura itinerante.
Nella rimessa dei mezzi di palazzo c’erano altri Raider pronti a seguire il corteo fino alla piazza d’armi, tra questi spiccava per sfarzo e le immancabili schiave in catene il mezzo personale di Asdrubael Vect, “i miei omaggi Supremo Tiranno Akhara’Keth” disse in tono vagamente sarcastico, Asdrubael e Akhara’Keth erano stati rivali per il dominio di Commorragh un tempo, ma la voglia di sangue e battaglie, non che la possibilità di lasciare Commorragh e la sua decadenza e la selva di intrighi e tradimento lontano dalla sua vita aveva portato Asdrubael a lasciare libera la strada al rivale per il ruolo di Sommo Tiranno, per questo Akhara’Keth, portava rispetto all’antico rivale, e forse più di una volta lo aveva invidiato “sei tornato infine?” “si, sai erano già 10 anni che non venivo a casa, e Commorragh mi mancava, poi sono qui in cerca di Guerrieri e Furie per il mio esercito, tutte queste battaglie hanno un po’ assottigliato la mia legione” i due si squadrarono da capo a piedi, “ se sono combattenti che vuoi caro Asdrubael, domani potremo parlarne, ma sai, i miei guerrieri costano” “lo so, e per questo che ti ho portato alcune prelibatezze” nel dire ciò, estrasse da una borsa di cuoio un Calice della Sofferenza che già a quella distanza fece trasudare il Tiranno “ si mio temibile Signore, psionici, i migliori psionici tra le diverse razze che ho brutalizzato, è pieno ed è per te forse..” “ tu sai come trattare Asdrubael, mettiti d’accordo con l’Ierarca e domani faremo affari”

Harlock osservava la scena dalla sua posizione rialzata quando senti una mano artigliata carezzargli un polpaccio “caro DarkDrake i miei complimenti, sei il criminale più cruento di tutta la nostra storia, tutti verranno ad assistere al tuo supplizio, persino Asdrubael è qui per te” a quelle parole Harlock si girò verso il suo interlocutore e incrociò lo sguardo di Kruellagh “ tu lurida carogna appena avrò finito con gli altri ti verrò a cercare, e vendicherò la morte di Sephirot Krugher e non sarà piacevole” l’Arconte fissò gli occhi pieni di vendetta di Harlock e “guarda che il tuo fido scudiero è vivo, è segregato nel palazzo, ma presto lo vedrai” a sentire quelle parole l’ira si placò e i suoi muscoli si rilassarono “ verrà condotto in piazza d’armi ad assistere alla tua grandiosa fine, ma non sarà un semplice spettatore, insieme ad altri tuoi fedeli soffriranno con te ahahahah” detto ciò si allontano dal Raider per andare a rendere omaggio al Tiranno.

“Devo trovare il modo di liberarmi e fuggire, il mio destino non è perire su questo pianeta” nel mentre un guerriero salì sul Rider con il necessario per caricare le armi dello stesso, passò vicino al prigioniero e senza dare nell’occhio “Mio Signore” al suono di quelle parole Harlock riconobbe uno dei suoi, era Kratos uno dei migliori guerrieri della sua vecchia cabala, “non voltarti, ascoltami stiamo preparando al tua evasione, siamo in molti agiremo col favore delle tenebre a mezza notte, si è unita a noi anche un’
Dracita ribelle con tutte le furie migliori della setta della Violenza” “Karnalith è dei nostri?” “ si e sta organizzando tutto, possiamo farcela devi resistere fino ad allora” “il problema non è quello, posso resistere giorni, ho saputo adesso che Sephirot è stato fatto prigioniero, verrà condotto al patibolo anche lui, dobbiamo liberarlo, devi scoprire quando lo condurranno li insieme ad altri nostri compagni catturati” “ mio Signore non so se potremo farcel..” “Hei tu, hai finito con quelle munizioni?” “Signore, c’è un problema con l’arma, dobbiamo sostituirla” “ no, non c’è tempo dobbiamo partire” “si Signore” il sibarita si allontanò e continuò il controllo degli altri mezzi, “devo andare o ci scopriranno, ti tireremo fuori Signore” “si mi fido di voi ma non dimenticate gli altri compagni” i due si scambiarono un impercettibile segno di saluto, il guerriero si guardo attorno per verificare di non aver destato sospetti e si allontano non potendo vedere nell’ombra poco distante la figura massiccia che li stava osservando già da alcuni minuti.
Quando tutto fu pronto il corteo si mosse in direzione del Patibolo.

Continua nella sezione Adeptus Narrator (forumgwtilea) con il titolo di [40K]“La Rosa di Sangue ed il Drago Oscuro”

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