PER IL BENE SUPERIORE

Non c’era nemmeno un filo di vento a scuotere la polvere depositata sui grandi viali alberati. La calura opprimente di fine estate aveva ingiallito le foglie rimaste sui rami, preludio del divampare di colori che sarebbe diventata la città all’arrivo dell’autunno. Sebbene solo pochi coraggiosi osassero esporsi alla temperatura cocente, questo non vuol dire che le strade non fossero piene di vita. Droni di servizio, taxi a-grav, furgoncini e ogni altro mezzo di trasporto che si poteva trovare nell’Impero si muoveva convulsamente lungo le arterie cittadine, creando un fiume pastoso e in continuo movimento.

Il rumore del traffico non arrivava però a disturbare le persone presenti alla riunione d’emergenza che si teneva all’ultimo piano del Ke’lkith Palace, uno dei più grandi hotel della città. Naturalmente, visto che il lusso è considerato una mancanza di rispetto verso il Bene Superiore, non era presente nessuna delle comodità che ci si può aspettare da un albergo di tale status. La sala, benché spaziosa, era occupata per la maggior parte da un grande tavolo, intorno al quale erano disposte svariate sedie semplici e funzionali. Su di un piccolo tavolino in un angolo erano appoggiate alcune caraffe di acqua fresca, mentre un drone sonnecchiava ronzante lì vicino, in attesa che qualcuno lo chiamasse.
Un occhio poco allenato si sarebbe fatto trarre in inganno dagli abiti semplici che indossavano le persone sedute e dalla stanza disadorna, ma la verità era ben diversa. Attorno a quel tavolo stavano alcune delle personalità più influenti di tutto l’Impero. Vi erano rappresentate tutte e quattro le caste: c’erano dei Shas, alti e muscolosi, alcuni dei quali avevano una fondina alla cintura, dei Fio, bassi e tarchiati, quasi tutti con dei piccoli occhiali olografici, dei Kor, dalle vesti dei quali si udivano i sibili sommessi dell’esoscheletro e anche dei Por, dal profilo snello e dallo sguardo acuto. A capotavola sedeva un vecchio tau, con la faccia raggrinzita dall’età, che indossava le insegne della casta Aun. Un etereo.
Improvvisamente, egli fece un piccolo gesto con la mano, che zittì il lieve mormorio provocato dal parlottare sottovoce dei convitati.

“Carissimi fratelli e sorelle, vi chiederete senz’altro per quale motivo vi ho riuniti qui oggi. Ringrazio innanzitutto coloro che hanno affrontato un lungo e faticoso viaggio per giungere fin qui, ma vi assicuro che il motivo è più che valido. Notizie terribili sono giunte alle mie stanche orecchie. Notizie d un grande pericolo per il nostro Impero, eppure anche di una grande possibilità.”
“Vi prego, vostra grazia, potrebbe dirci quali sono queste notizie?” disse un impaziente guerriero con i gradi di Shas’el, evidentemente poco uso alla retorica. L’affermazione strappò alcuni sorrisi, soprattutto fra gli inviati della casta dell’Acqua.
“Certamente, mio giovane amico. Prima di esporvi gli eventi, però, vi devo dare alcune informazioni necessarie affinché possiate meglio comprendere ciò che ci attende. Ad alcune decine di parsec da questo pianeta si trova il sistema Vaar Primus, che attualmente giace sotto la dominazione dell’oscurantista Imperium."
L'anziano etereo battè le mani, e immediatamente le luci nella stanza si offuscarono e una mappa olografica di un sistema stellare apparve sospesa al centro del tavolo.
"Le informazioni su questo pianeta finora in nostro possesso non ci lasciavano presagire alcuna importanza rilevante, tuttavia da qualche tempo a questa parte ci stanno giungendo voci sempre più allarmanti. Grandi forze si stanno ammassando su Faaris IV. Sono stati inviate molte richieste di rinforzi e molte di esse sono state accolte. Sui campi di quel pianeta si sta ammassando una forza di proporzioni ragguardevoli.”
“Teme un nuovo tentativo da parte loro di portare la cosiddetta Pax Imperialis anche nelle nostre pacifiche terre?”
“Da un certo punto di vista, mi piacerebbe che fosse così semplice. Purtroppo quelle gue'la non sono le uniche forze che stanno raggiungendo il pianeta. Anche le brulicanti masse degli orki sono state viste dirigersi verso il pianeta, insieme a molti dei rinnegati e traditori che abbiamo già dovuto combattere nei pressi della Fenditura Perditus. Inoltre sembra che sul pianeta stesso i gue’la siano già in compagnia di misteriosi nemici.
L’Impero non può rimanere indifferente di fronte a una così grande concentrazione di forze appena oltre i suoi confini. Per questo abbiamo stabilito di mandare una forza militare.”
“Dobbiamo conquistare il pianeta?”
“Se sarete così fortunati da sfruttare abilmente le lotte intestine, indubbiamente potremo portare molte anime alla verità del Bene Superiore. Tuttavia temo che le poche forze che possiamo mandare non siano sufficienti. In ogni caso, il vostro compito non è quello di conquistare il pianeta, non subito almeno. I vostri ordini sono nelle cartellette che i droni di servizio vi stanno consegnando. Essi si devono ritenere segreti: nessun altro deve conoscere la natura della vostra missione. Ora andate a preparare voi e le vostre forze, siano essi diplomatici, marinai, scienziati o guerrieri. Un grande compito vi attende.”
“Faremo ciò che ci è stato chiesto, o periremo nel tentativo. Per il Bene Superiore.”
“Per il Bene Superiore.”

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